Molti di noi potrebbero custodire in casa un vero e proprio tesoro senza esserne consapevoli: vecchi dischi, mobili d’epoca, francobolli o semplici monete. Sebbene il loro valore nominale possa sembrare trascurabile, per i collezionisti questi oggetti possono rappresentare una piccola fortuna, come nel caso della moneta da 10 centesimi del 1964. Scopriamo insieme le sue caratteristiche e il suo potenziale valore.
Quali sono le monete che valgono di più
Prima di analizzare nel dettaglio la 10 centesimi del 1964, è utile comprendere quali siano le monete che possono raggiungere i valori più elevati, ovvero quelle considerate più rare. Queste monete devono rispondere a tre requisiti fondamentali: innanzitutto, una tiratura limitata, ossia devono essere state prodotte in quantità ridotte.

Più una moneta è stata poco diffusa e meno esemplari sono rimasti in circolazione, maggiore sarà la sua rarità e, di conseguenza, il suo valore. Il secondo requisito riguarda la particolarità: può trattarsi di un disegno insolito, una raffigurazione unica o, ancora meglio, un errore di conio, la presenza della scritta PROVA, un peso o una dimensione differenti rispetto agli standard delle altre monete dello stesso tipo.
Infine, per essere davvero preziose, le vecchie monete devono essere in ottimo stato di conservazione, ovvero trovarsi in condizioni definite “fior di conio”. Questo significa che devono apparire come appena coniate, prive di graffi, segni di usura o imperfezioni dovute al passaggio di mano in mano.
Caratteristiche 10 centesimi del 1964
Prima dell’introduzione dell’euro, in Italia la moneta corrente era la lira, mentre in Francia erano già in uso i centesimi. La moneta da 10 centesimi del 1964 che oggi può valere una cifra considerevole proviene proprio dalla Francia. Fu coniata durante la Quinta Repubblica (1959-2002).

Si tratta di una moneta da un franco francese, realizzata in una lega di alluminio e bronzo, con bordo liscio e forma rotonda. Il suo peso è di 3 grammi, il diametro misura 20 millimetri e lo spessore è di 1,5 millimetri. Sul dritto è raffigurato il volto di una donna, mentre sul rovescio si trova un ramoscello d’ulivo, il numero 10 e le scritte Liberté, Égalité, Fraternité.
Questa moneta è considerata piuttosto rara e, proprio per questo, può rappresentare una fonte di guadagno per chi la possiede. Potrebbe essere stata conservata dopo un viaggio in Francia molti anni fa e oggi i collezionisti sarebbero disposti a tutto pur di aggiungerla alla propria collezione. E non è l’unica: esistono molte altre monete antiche che possono raggiungere valori sorprendenti.
Le vecchie monete italiane che valgono tanti soldi
Oltre alla 10 centesimi francese del 1964, anche numerose monete italiane possono valere cifre importanti, in particolare alcuni esemplari delle vecchie lire. Un esempio è la 10 lire del 1946, che raffigura un ulivo e un cavallo alato, e può arrivare a valere fino a 6000 euro. La 10 lire del 1947, invece, può raggiungere i 4000 euro.

La 100 lire del 1955, se conservata in condizioni perfette, può essere valutata fino a 1200 euro, mentre la 5 lire del 1946, la prima moneta coniata dalla Repubblica Italiana, ha un valore compreso tra i 1000 e i 1200 euro. La 1 lira del 1947, caratterizzata dalla raffigurazione di una figura femminile e di un’arancia appesa a un ramo, può valere fino a 1300 euro.
La 2 lire del 1949, se in stato fior di conio, può raggiungere i 2000 euro, mentre la 2 lire del 1958 si aggira intorno ai 500 euro. Infine, la 50 lire del 1958, che raffigura un uomo di schiena con un martello, può essere valutata fino a 2000 euro se in ottime condizioni.
Conclusione
È possibile che ognuno di noi abbia in casa qualche vecchia moneta e, senza rendersene conto, possieda un vero e proprio tesoro. Un esempio è la 10 centesimi del 1964, un vecchio franco francese che oggi può valere molto. Anche tra le monete italiane esistono esemplari che possono raggiungere quotazioni elevate.

Ciò che conta davvero è che le monete presentino tre caratteristiche fondamentali: una tiratura limitata, ovvero siano state prodotte in pochi esemplari; una particolarità, come un errore di conio o una raffigurazione insolita rispetto agli altri esemplari; e infine uno stato di conservazione impeccabile.
Le monete in condizioni fior di conio sono le più ricercate e preziose, poiché sembrano appena uscite dalla zecca, senza alcun segno di usura o graffio. Proprio per questo motivo sono le più ambite dai collezionisti, disposti a pagare cifre elevate pur di aggiungerle alla propria raccolta.